Cos’è CloudFlare, il servizio che ha fatto trattenere il fiato a internet per ore
CloudFlare è il Content Delivery Network (CDN) usato dal 20% dei siti, che ne garantisce velocità e protezione. La sua importanza è emersa il 18 novembre, quando un blocco globale ha paralizzato per ore piattaforme note come ChatGPT e X.
Circa il 20% dei siti internet usa CloudFlare. O almeno, questo è il dato che arriva da diverse stime, tra cui quella di W3Techs. Una dimostrazione plastica del suo ruolo è stata fornita il 18 novembre, quando a causa di un problema legato a CloudFlare sono crollate anche decine di servizi che usiamo ogni giorno.
Ha smesso di funzionare ChatGPT. Si è bloccato X. Non è stato più possibile accedere a Canva. E questi sono solo i nomi più noti coinvolti nel down. Il blocco è durato diverse ore. CloudFlare ha sempre tenuto i clienti aggiornati sulla situazione dei suoi server. Alla fine i disservizi sono rientrati. Nelle ore successive c’è stato giusto qualche strascico.
Come funziona CloudFlare
Le metafore per definire CloudFlare sono state parecchie. Forse il modo più semplice per capirlo è vederlo come un intermediario. CloudFlare è prima di tutto una rete di server in tutto il mondo che offre assistenza ai siti internet per gestire il traffico. È come un filtro che si mette tra il server che ospita un sito e l’utente che vuole visitarlo. Tecnicamente CloudFlare è un Content Delivery Network, CDN.
CloudFlare offre principalmente due tipologie di servizi. Da una parte rende più veloce la fruizione del sito, dall’altra lavora come schermatura verso attacchi informatici. In alcuni casi è stato paragonato anche a un buttafuori, che seleziona davanti all’ingresso dei siti cosa far entrare e cosa no.
Cosa succede quando CloudFlare si blocca
L’effetto è stato evidente. CloudFlare ha subito un blocco praticamente globale. Il numero di segnalazioni è stato enorme. Nel momento in cui CloudFlare si è bloccato non è stato possibile accedere in nessun modo ai servizi che si appoggiano a questo sistema. Anzi. In alcuni casi gli utenti hanno incontrato anche segnali di errore un po’ faticosi da decifrare.
Provando ad accedere a ChatGPT ad esempio si leggeva solo: “Sblocca challenges.cloudflare.com per continuare”. Era un messaggio di errore generico. Non c’erano impostazioni nascoste da sistemare: bastava solo aspettare che il down finisse.
