La Carta del Docente è lo strumento governativo pensato per contribuire alla formazione continua e alla creazione delle competenze tecnologiche dei docenti attraverso un bonus annuale utilizzabile su alcune categorie di prodotti e servizi (libri, accesso a musei ed eventi culturali, e così via). Tra i prodotti ammessi ci sono anche alcuni apparecchi hi-tech che sono adatti a sviluppare strategie didattiche digitali e quindi più coinvolgenti e interattive e a dare un accesso interattivo e multimediale alla conoscenza. La carta del docente, tra le altre cose, infatti, permette di acquistare hardware di vario genere (dai computer portatili alle stampanti 3D) e, soprattutto alla luce dei due ultimi travagliati anni scolastici, rappresenta una preziosa spinta per dare agli insegnanti gli strumenti più adatti per interpretare la scuola da un nuovo punto di vista, che superi molte delle barriere tecnologiche che hanno rallentato l’evoluzione didattica in questi anni.
Come migliorare la didattica grazie alla carta del docente
I nostri consigli per usare al meglio in chiave tecnologica i 500 euro di bonus previsti per i docenti. Una scelta ancora più strategica dopo la svolta verso la didattica digitale
La scuola, anche sulla spinta delle esperienze degli ultimi due anni, sta imparando a trarre il massimo dagli strumenti digitali e a integrare la didattica tradizionale con quella aumentata da Internet e dal ricorso all’informatica. Uno strumento fondamentale per accelerare questo percorso è la Carta del Docente.
Carta del docente: quali prodotti e servizi si possono acquistare
La carta del docente può essere utilizzata sui seguenti apparecchi elettronici: PC, computer portatili, computer palmari, e-reader, tablet, strumenti di robotica educativa, monitor e anche componenti hardware per assemblare un PC completo. Sono esclusi gli smartphone e altre categorie di prodotto non espressamente citate. Inoltre, l’importo può essere speso sul software - disponibile in formato elettronico, in cloud, scaricabile online o incorporato in supporti quali memorie esterne, CD, DVD o Blu-ray - destinato alla formazione dei docenti: programmi di produttività personale (le applicazioni office per intenderci), programmi di editing e di calcolo, software per la consultazione delle enciclopedie, vocabolari, repertori culturali, progettazione di modelli matematici, realizzazione di disegni tecnici. La procedura di acquisto inizia generando un buono per la cifra corrispondente alla spesa da effettuare attraverso l’apposita piattaforma governativa; l’acquisto poi può essere perfezionato presso i negozi autorizzati dal Ministero: tutti i punti vendita MediaWorld lo sono.
Come scegliere lo schermo giusto per i docenti
Uno schermo più grande garantisce più spazio: per questo può diventare il miglior alleato di un docente. Spazio aggiuntivo implica, per esempio, più facilità nella realizzazione di una presentazione da mostrare poi durante la lezione; oppure la possibilità di tenere aperte due finestre contemporaneamente per facilitare, per esempio, ripetute operazioni di copia e incolla. Se si lavora con un notebook, una buona idea per la postazione di casa è dotarsi di un monitor esterno: il PC non replicherà in grande il monitor del notebook (a meno che non lo si configuri perché faccia così) ma di fatto estenderà il desktop, così da avere due schermi indipendenti. E, soprattutto quando si ha a che fare con tanti documenti contemporaneamente, con finestre del browser da affiancare alle schermate del sistema di didattica digitale integrata, con gli elaborati dei ragazzi da correggere, con la messa a punto delle nuove lezioni, un secondo monitor è un vero toccasana. Per non parlare, poi, della facilità – se mai dovesse ricapitare – di fare lezioni a distanza tenendo su un monitor la classe e sull’altro i materiali della spiegazione.
La discriminante principale per la scelta corretta del monitor per i docenti è la dimensione: premesso che, a favore degli occhi, più grande è meglio è, il nostro consiglio è quello di orientarsi su modelli dai 22” in su e, se possibile, con il piedistallo regolabile in altezza, così da garantire la migliore ergonomia di utilizzo e un corretto posizionamento rispetto al monitor principale del notebook.
Come scegliere il notebook giusto per i docenti
Il computer portatile rappresenta la scelta ideale per un docente perché la sua portatilità permette di sfruttare appieno le soluzioni digitali sia a casa che in classe, durante le lezioni con gli studenti.
Ecco alcuni aspetti a cui porre particolare attenzione.
La porta HDMI - La presenza di una porta HDMI diventa rilevante per connettere il computer portatile a un display esterno, come un videoproiettore o la LIM: in questo modo, non sarà necessario spostare il proprio lavoro sul PC di classe ma sarà più semplice collegare i proprio.
Una buona webcam - La scelta di un computer portatile per l’insegnamento, inoltre, è bene che prenda in considerazione una fotocamera frontale ad alta risoluzione, grazie a cui poter godere di un video in qualità migliore durante le videoriunioni ed evitare immagini sgranate. In commercio ci sono anche computer portatili che prevedono fotocamere frontali grandangolari, che permettono di riprendere un angolo più ampio di fronte a sé.
Il disco SSD è un must - La necessità di gestire vari file, per esempio video e presentazioni, durante una lezione significa anche dover continuamente far leggere al dispositivo file e cartelle: se il computer ha tempi di lettura non fulminei, la lezione ne risente. Per ridurre al minimo i momenti morti fra l’accesso a un file e l’altro e soprattutto per garantire tempi di accensioni rapidi, l’ideale è che il notebook sia dotato di un disco SSD, più veloce nelle operazioni di lettura e scrittura dei dati rispetto a un disco rigido tradizionale.
Monitor grande - Anche nel caso di un computer portatile, uno schermo grande può fare la differenza per lavorare con più spazio a disposizione: in commercio esistono anche notebook con display da 17”.
L’autonomia conta - Anche l’autonomia interpreta un ruolo rilevante: nessuno vuole che il computer si spenga nel mezzo di una lezione perché la batteria si è scaricata, situazione che pregiudicherebbe il lavoro del docente. In classe, inoltre, è spesso difficile se non addirittura impossibile ricaricare. Meglio, quindi, affidarsi a notebook capaci di sostenere un’autonomia di almeno 8 ore, abbastanza per coprire un’intera giornata di intenso lavoro.
Come scegliere il tablet giusto
L’adozione di un tablet permette ai docenti di avere un dispositivo con schermo touch da usare in qualunque momento per ottimizzare video, presentazioni e documenti utili durante le lezioni, anche all’ultimo minuto. Molti dei software utili agli insegnanti, infatti, supportano anche le applicazioni mobile dei sistemi operativi principali in commercio, iOS e Android, e attraverso il cloud la sincronizzazione dei file consente di continuare a modificare, per esempio, una presentazione iniziata sul computer portatile. I moderni tablet consentono anche di copiare il testo da una foto: una situazione perfetta per semplificare l’attività di digitalizzazione dei documenti, così da poterli integrare nelle presentazioni oppure renderli disponibili online agli studenti attraverso un archivio in cloud. Il tutto con il vantaggio di leggerezza e compattezza nettamente superiore a quanto offerto dai PC.
Ecco alcuni aspetti da tenere in buon conto.
Una fotocamera buona serve – La fotocamera posteriore è bene che sia da almeno 8 megapixel, capace cioè di scattare fotografie e girare video in alta qualità: ciò agevolerà per esempio la scansione di documenti cartacei e il riconoscimento del testo rispetto a una fotocamera a risoluzione più bassa. Inoltre permetterà di girare facilmente delle video-pillole di qualità per compendiare i materiali digitali da associare alle proprie lezioni.
La penna è il ponte con la tradizione - Per semplificare la composizione a mano libera e la modifica di alcuni documenti, il supporto di un pennino per poter prendere appunti a mano libera può diventare rilevante in modo da evidenziare facilmente le parti più importanti di una scheda o di una presentazione che verrà mostrata durante la lezione. Per i docenti di matematica e geometria è pressoché una necessità.
Una tastiera esterna è ideale per i testi lunghi – il tablet è fantastico per le interazioni touch ma mostra qualche limite quando si è alle prese con la composizione di testi lunghi: la tastiera a schermo non è adatta a questo tipo di incombenze, meglio affidarsi a una tastiera fisica esterna, collegata via Bluetooth, magari integrata nella sempre utile custodia.
Non troppo piccolo – Esistono tablet di tutte le dimensioni, anche molto compatti, grandi poco più di uno smartphone. Il nostro consiglio è quello di non scendere mai sotto i 10”, dimensione minima per avere lo spazio necessario per lavorare, soprattutto se il docente intende effettuare prolungate sessioni di lavoro con il dispositivo.
Come scegliere l’e-reader giusto
Leggere, documentarsi e consultare lunghi file di testo è parte integrante del lavoro dei docenti, soprattutto quelli delle materie umanistiche. In tal senso, gli e-reader sono i dispositivi perfetti perché nascono – anzi sono specificamente pensati – per offrire un’esperienza di lettura molto simile a quella dei libri cartacei, ma con la versatilità di un dispositivo elettronico: possono archiviare migliaia di libri, in primis, e i dispositivi più avanzati prevedono diversi ausili alla lettura.
Ecco i principali aspetti da considerare.
Grande almeno come la pagina di un tascabile - Esistono e-reader di varie dimensioni, anche compatti da 6”, ma poiché lo scopo è consultare con attenzione testi anche complessi, l’ideale è che i docenti si rivolgano agli e-reader da 7” o ancora meglio 8”, che praticamente sono equivalenti alla pagina di un romanzo tradizionale, per lo meno nella versione economica.
Meglio touch - È preferibile optare per uno schermo touch, che semplifica la navigazione e rende naturale il gesto di sfogliare le pagine.
L’illuminazione è utilissima – Lo schermo è differenza chiave tra un tablet e un e-reader. Quest’ultimo si basa sull’e-ink, display non retroilluminato che si comporta proprio come la carta: più luce c’è e meglio si legge. Ma ci sono situazioni in cui si vorrebbe leggere e le condizioni di illuminazione sono insufficienti: i migliori e-reader dispongono anche di una sorta di illuminazione laterale (lo schermo non diventa luminescente e resta molto confortevole), attivabile al bisogno, che permette la lettura volendo anche in pieno buio.
La memoria interna conta – Visto che uno dei vantaggi degli e-book è quello di portare con sé l’intera propria biblioteca, la memoria interna conta. Ci sono modelli di ingresso con 8 GB di memoria e modelli più evoluti che salgono anche a 32 GB e oltre. Va comunque considerato che il peso di un ebook è generalmente contenuto in pochi MB.
Un occhio alla risoluzione - Anche negli e-reader la risoluzione è un vantaggio da considerare perché renderà più semplice leggere le parole.
I filtri per non stancare - L’e-reader ideale, inoltre, offre anche un filtro antiriflesso e la possibilità di filtrare la luce blu: in questo modo, la lettura serale stancherà meno gli occhi.
Software: quale scegliere
La scelta del software da acquistare attraverso la carta del docente prevede varie opzioni. Fra queste, le più ghiotte sono sicuramente la suite di applicazioni di Microsoft Office (ora denominato Microsoft 365), che include software ampiamente usati anche in ambito scolastico come Word, Excel e Powerpoint. Questo tipo di programmi è oramai nella comoda formula di abbonamento annuale che consente quindi di avere sempre la versione più aggiornata. Consigliabile anche un buon antivirus dedicato per il PC o per i dispositivi mobili. E poi ci sono i programmi più specialistici, a seconda degli insegnamenti, come software di grafica come Adobe Photoshop oppure software specializzati per il calcolo strutturale o per il disegno tecnico. Il software acquistato può essere sia in formato elettronico sia su supporti fisici, come DVD o chiavette USB.