Il 5G è ormai una solida realtà: ormai tutti i principali operatori mobile italiani offrono ai loro clienti delle offerte che prevedono la connettività 5G . La copertura non coinvolge ancora l’intero territorio italiano, mentre i cittadini dei principali capoluoghi hanno più fortuna: ma è solo questione di tempo prima che la rete 5G, anche in Italia, sia accessibile a tutti. Mancano infatti alcuni tasselli: a luglio i broadcaster televisivi cederanno la fondamentale banda di frequenza a 700 MHz (anche chiamata “Banda 700”) . Si tratta di una frequenza che viene spesso definita “pregiata” quando si parla della connettività 5G perché a questa frequenza il segnale subisce meno interferenze dagli edifici e gli alberi assicurano quindi una copertura più omogenea con meno sforzi: sarà quindi fondamentale per aumentare l’adozione della rete 5G. Inoltre, l a Banda 700 assicurerà un segnale stabile anche negli interni : è chiaro che per gli operatori il segnale a 700 MHz sarà lo strumento perfetto per rendere il 5G ancora più distribuito. In Italia la rete 5G sfrutta altre due bande di frequenze: a 3,6 GHz e a 26 GHz. Quest’ultima è inedita per le reti mobili, mentre viene già usata in altri settori da molto tempo.
Tutto quello che c'è da sapere sul 5G
Le reti mobili di quinta generazione rivoluzioneranno la navigazione dai videogiochi in streaming alle ambulanze intelligenti: così la rete e gli smartphone 5G stanno già mutando la quotidianità
Con il 5G si naviga già più velocemente del 4G
Già oggi, comunque, il 5G è ampiamente superiore al 4G per quel che concerne la velocità di scaricamento: i valori in download superano di molto i 300 Megabit al secondo e toccano, in alcuni casi, i 400 Megabit al secondo. Velocità molto elevate, dunque, che superano tante connessioni di rete fissa, anche FTTC (Fiber-to-the-Cabinet). Il margine di miglioramento nei prossimi anni è enorme e questi dati sono destinati a superare ampiamente il Gigabit al secondo su rete mobile. Con queste velocità la fruizione di servizi online (soprattutto per contenuti “pesanti” come film in alta risoluzione e videogiochi in streaming) diventerà un gioco da ragazzi. Il 5G garantisce degli evidenti benefici anche per le reti fisse in Fixed Wireless Access, cioè quelle reti composte da fibra ottica e wireless e coprono maggiori distanze laddove le condizioni ambientali non permettono agli operatori di raggiungere le unità immobiliari: grazie alle frequenze più performanti, in particolare a 26 GHz, gli operatori possono garantire a questi luoghi prestazioni da banda ultralarga con velocità fino a 1 Gigabit al secondo.
Impatto sull’autonomia, il 5G non fa “danni”
Una delle preoccupazioni più diffuse tra i consumatori è che il 5G possa essere ancora più energivoro e scaricare rapidamente la batteria dello smartphone, ma non è così. Innanzitutto, il 5G è stato progettato per essere più efficiente. In secondo luogo, la maggiore velocità di scaricamento delle reti mobili di quinta generazione ha un impatto diretto sul tempo di attività del modem: la stessa quantità di dati (per esempio, 100 MB) scaricata sotto rete 4G richiede più tempo; il modem resta acceso più a lungo e quindi consuma di più. Gli stessi 100 MB vengono invece scaricati in un lampo da una rete 5G: meno attività e quindi meno consumi. Le reti 5G hanno poi una serie di funzionalità pensate per non appesantire la batteria. Per esempio, i modem 5G (integrati nei processori mobile di nuova generazione) si “spengono” nell’istante in cui non stanno ricevendo dati. Accumulando queste “micropause” si ha un miglioramento dell’autonomia. Quest’ultimo aspetto in uno smartphone è influenzato da altri fattori: la capacità della batteria, la risoluzione dello schermo, il tipo di applicazione in esecuzione. Il 5G, però, non sarà più energivoro del 4G; anzi, a parità di caratteristiche tecniche offrirà significativi miglioramenti.
I servizi in 5G che cambieranno le nostre abitudini
Il vero segreto delle reti di quinta generazione è la bassissima latenza. Quest’ultima, misurata in millisecondi, indica il tempo che impiega un segnale a essere ricevuto. Le reti 4G hanno una latenza media di circa 30 ms, il 5G promette di arrivare a 2-3 ms. Quando le reti 5G saranno a regime il flusso dati sarà quasi in tempo reale, con impatti pervasivi in particolare per lo streaming. Motivo per cui si fa un gran parlare del 5G affiancato ai videogiochi in streaming: progetti come quello di Game Pass e Google Stadia permettono di giocare videogiochi di qualità PC anche su smartphone, il tutto sotto rete 5G, esattamente come accade per musica e film attraverso servizi quali Spotify oppure Netflix. Il flusso di dati in tempo reale sarà di grandissima importanza anche per la mobilità e le auto a guida autonoma, mentre le ambulanze intelligenti, grazie alla possibilità di avere un monitoraggio da remoto, permetteranno di accelerare la diagnosi e le possibilità di intervento sul paziente. Inoltre, grazie alle reti 5G, saranno riscontrati dei miglioramenti consistenti anche nel segmento dell’IoT (Internet of Things).
L’Istituto Superiore della Sanità: “Nessun rischio dal 5G”
Il 5G, prima ancora di arrivare, si è trovato ad affrontare alcune critiche relative all’inquinamento elettromagnetico. Fino a oggi non sono emersi elementi che possano far pensare a problemi di salute correlati alle reti 5G. Anzi, l’Istituto Superiore della Sanità, che ha condotto uno studio in merito, ha chiarito che non c’è alcun rischio legato al 5G. Infatti, le reti attuali sono simili a quelle 3G e 4G già attive (e oramai liberate da ogni sospetto). Le reti 5G del futuro, quelle a frequenze maggiori, avranno tra le altre cose, celle molto più piccole (ovverosia antenne molto più fitte) e quindi caratterizzate da potenze di punta molto più contenute di quelle attuali: si creerà così una rete decisamente più diffusa e capillare e quindi più uniforme e meno intensa. Va anche detto che i limiti di inquinamento elettromagnetico fissati in Italia sono tra i più contenuti del mondo e ben al di sotto di eventuali soglie di attenzione. L’avvento del 5G non modifica questi limiti.
Il futuro della rete 5G è “Stand Alone”
Attualmente, le reti 5G accessibili in Italia sono “Non Stand Alone”. Con questa espressione si configura una precisa situazione in cui la rete 5G a cui l’utente può accedere tramite il proprio dispositivo mobile in realtà non è completamente 5G : alcune delle funzionalità che caratterizzano la nuova generazione, infatti, sono state implementate sulla rete 4G. Si tratta di una situazione intermedia ampiamente preventivata e che rappresenta un ponte fra la rete 4G e la rete 5G “Stand Alone”, a cui si arriverà quando la rete 5G sarà, in tutte le sue componenti, dotata delle nuove caratteristiche delle reti mobili di quinta generazione, che garantiranno benefici pervasivi in termini di flessibilità della rete, personalizzazione dei servizi per ciascuna applicazione (si parla perciò di “network slicing”) e un ulteriore abbassamento della latenza. Le reti 5G di oggi, quindi, sono una versione meno evoluta rispetto al 5G Stand Alone, ma garantiscono ugualmente notevoli vantaggi.