
Samsung e Giochi Olimpici, un binomio che va a braccetto oramai sin dal lontano 1998. Ai Giochi Olimpici di Nagano 1998, in Giappone, scende la neve e migliaia tra atleti e componenti delle squadre arrivano da tutto il mondo, affollando le strutture olimpiche. Le reti cellulari giapponesi dell'epoca non erano compatibili con gli smartphone occidentali.
Samsung, da sempre animata dalla volontà di abbattere le barriere, si inventò il programma "Call Home", qualcosa che non si era mai fatto prima: i 2.500 atleti e i loro allenatori, provenienti da tutto il mondo, ricevettero in regalo un cellulare compatibile con l'infrastruttura giapponese, ovviamente con traffico incluso. Bastò per mettere tutta la comunità in condizione di rimanere in frequente contatto con le famiglie e gli affetti a casa, fattore importantissimo per il benessere psicofisico degli atleti e quindi anche per la prestazione sportiva.
Di edizione in edizione, Samsung si è sempre occupata di abbattere le barriere e di curare il "benessere digitale" degli atleti, facendo leva proprio sulle innovazioni tecnologiche e sulle soluzioni che i propri ingegneri sono stati in grado di mettere a punto, edizione dopo edizione.
E così si arriva ai Giochi Olimpici di Parigi 2024, che vedono Samsung ancora in prima linea con iniziative che rendono onore al suo ruolo - è la quattordicesima volta - di partner ufficiale del Comitato Olimpico Internazionale per quello che riguarda le apparecchiature di comunicazione wireless e informatiche.