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Podcast, il nuovo modo di raccontare le cose: perché li amiamo così tanto

Redazione MediaWorld24 SETTEMBRE 2025

Il 30 settembre si festeggia la Giornata Mondiale del Podcast, una tipologia di contenuti che negli ultimi anni è diventata tra i principali protagonisti della fruizione mediatica sul web. Perché li amiamo così tanto? Cosa li rende così interessanti?

Dimmi che podcast ascolti e ti dirò chi sei: che sia la rassegna stampa mattutina o la storia di quel cold case che ti tiene col fiato sospeso, tutti abbiamo un nostro preferito. Tra intrattenimento e informazione, il podcast è uno dei prodotti dei media contemporanei che ha catturato l’attenzione del pubblico di tutto il mondo: secondo i dati NielsenIQ per Audible, solo in Italia nel 2024 i podcast hanno complessivamente raccolto 17,2 milioni di persone

Nonostante il successo degli ultimi anni, il podcast è in realtà un formato che ha una storia più lunga che risale ai primi anni del Duemila, quando i concetti di ascolto on-demand e i software di editing cominciano a diventare appannaggio di sempre più persone. 

Perché i podcast hanno così tanto successo 

Ma per quale motivo ci affascina e ci cattura questo nuovo modo di raccontare e ascoltare storie? Partiamo dal principio.
Il podcast è una forma di narrazione orale, un tipo di racconto che da millenni fa parte della nostra tradizione culturale: per secoli, infatti, la trasmissione delle informazioni si è basata su questo (unico) mezzo. Insomma, è il mezzo più naturale che l’uomo abbia mai conosciuto per raccontare sé stesso e gli altri. Un mezzo che ha trovato un’evoluzione digitale nel podcast. 

Se ci pensiamo, dal punto di visto dei creator e podcaster tutto “si riduce” a questo: raccontarsi e raccontare, semplicemente rivolgendosi ad un pubblico più ampio e per certi versi sconosciuto grazie al web. Il racconto del podcast è immediato, riconoscibile, confortevole in un certo senso per chi parla e per chi ascolta. Ci piace, insomma, perché sin da che siamo nati siamo stati abituati ad ascoltare

Il podcaster in questo modo crea una relazione con il suo ascoltatore, un legame personale: lo lasciamo entrare nelle nostre vite per imparare, per ascoltare, per divertirci, per intrattenerci sui temi più disparati. Lui, il content creator, d’altro canto, ha a disposizione un mezzo per affrontare temi complessi (da solo o in compagnia, con interviste e dialoghi) ed esporre il suo punto di vista soggettivo.

Il Tech delle 5

Noi di MediaWorld, ad esempio, abbiamo un podcast in cui parliamo di Tecnologia e Innovazione davanti ad una tazza di tè.

Si chiama Il tech delle 5 e puoi ascoltarlo su tutte le piattaforme!

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Sicuramente, tra le ragioni di successo dei podcast ci sono anche motivi di natura più pratica: in primis, il podcast ci permette di essere multitasking. Apprendere, informarsi, divertirsi, fruire un media, mentre si fa altro: viaggiando sui mezzi pubblici, praticando sport, facendo le pulizie di casa. 


Cosa sono i vodcast: i podcast che si possono anche guardare

Evoluzione dei podcast è un altro formato che negli ultimi tempi abbiamo sempre più apprezzato: i vodcast. Il termine “vodcast” è l’abbreviazione di “Video-On-Demand-Cast”, ovvero una versione video dei podcast. Dal punto di vista della produzione, i vodcast si concretizzano nel momento in cui la sessione di registrazione di un podcast viene ripresa per essere poi diffuso sulle piattaforme video. Ma quindi cosa li distingue da un comune video su Youtube, ad esempio? La differenza potrebbe sembrare inesistente, eppure c’è: il vodcast si distingue principalmente per due aspetti: la serialità e un codice visivo

I vodcast infatti sono generalmente divisi in stagioni ed episodi, come già normalmente accade per i podcast, generando un pubblico affezionato che segue storie e argomenti con appuntamenti fissi e prestabiliti: tutte le mattine, una volta a settimana ecc ecc. Un elemento che invece non sempre troviamo nei video caricati su YouTube. Il codice visivo dei vodcast è ciò che li distingue, invece, nettamente: nei vodcast prevale il formato intervista, soprattutto quando sono coinvolte più persone. Un vodcast si distingue da un set fisso, solitamente i conduttori e gli ospiti sono seduti dietro un tavolo o su delle poltrone e si guardano tra di loro, confrontandosi, parlando a turno, facendo domande, rispondendo. 

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DAL MEDIAWORLD STUDIO DI MILANO CERTOSA

Talks on Air

Anche Mediaworld ha il suo Vodcast, si chiama Talks on Air.

Scopri tutte le puntate: parliamo di Intelligenza Artificiale con chi la sperimenta ogni giorno, direttamente dai MediaWorld Studios.

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Nel codice visivo dei video podcast sono incluse tutta una serie di attrezzature che oltre ad essere utili nel realizzare un podcast di qualità fanno anche parte del kit perfetto per identificare un vodcast nell’immaginario collettivo: cuffie grandi, microfoni appoggiati sul tavolo e ovviamente una camera per effettuare le riprese.

Let’s Tech: il vodcast di MediaWorld sulle novità della tecnologia

Leggere dei nuovi prodotti tech senza poterli vedere non ti basta? Ecco che nasce Let’s Tech. Il vodcast di MediaWorld dove puoi vedere i prodotti appena usciti, ma non solo: insieme al direttore del MediaWorld Magazine Valerio Berra scopriamo di volta in volta tutti gli insight più interessanti sui prodotti direttamente da chi li ha ideati, pensati, costruiti. Ospiti dei MediaWorld Studios, infatti, sono i rappresentanti dei brand che grazie alla loro professionalità e competenza riescono a fornire dettagli precisi e accurati sui loro prodotti

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