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Le origini del podcast: ecco com’è nato il primo podcast della storia

Redazione MediaWorld. 11 MAGGIO 2025

I podcast hanno più di vent’anni. Ma di cosa parlava il primo podcast mai pubblicato nella storia?

Il podcast è ormai uno dei formati più diffusi nel campo dell’intrattenimento e dell’informazione. Che sia una rassegna delle notizie più importanti della giornata o il racconto di un caso di cronaca nera particolarmente efferato, i podcast ci tengono compagnia durante gran parte della giornata. Il mestiere del podcaster, infatti, è una delle nuove professioni che si sono affermate con l’avvento del digitale e alla quale aspirano tanti della nuova generazione. 

Ma qual è stato il primo podcast mai pubblicato sul web? E di cosa parlava? Qui di seguito una breve storia che racconta le origini dei podcast, dalla prima pubblicazione passando per l’invenzione di una nuova parola per descriverli fino ad arrivare a quelli più diffusi sui servizi di streaming dei giorni nostri. 

Il primo podcast della storia: come e quando è nato

Come spesso accade nella storia dei media più recenti, non è facile individuare il punto dal quale tutto ebbe inizio. Talvolta, infatti, le nuove forme di comunicazione che emergono sono piuttosto il frutto di diversi fattori: come la disponibilità di mezzi e tecnologie, un momento storico particolare, i bisogni e le motivazioni della società. 

Per quanto riguarda la storia del podcast, situandoci nei primi anni Duemila, è possibile intravedere qual era la temperie culturale, tecnologica e sociale in cui si muovevano i primi podcaster della storia: innovazioni come la diffusione di apparecchi per l’ascolto della musica on-demand (iPod ma anche lettori mp3) piccoli e compatti, l’avvento di software di editing audio relativamente accessibili e facili da usare anche per i non addetti e l’attitudine consolidata al blogging, ovvero al racconto di sé e delle proprie opinioni sul web. 

In questo clima, nel 2003 emergono due figure importanti per il mondo del podcast: Adam Curry e Dave Winer. Il primo è un VJ dell’emittente americana dedicata esclusivamente alla musica MTV ma è anche un grande appassionato di tecnologia. Proprio nel digitale, infatti, Curry vuole rintracciare un modo per condividere in modo rapido e veloce i file audio che pubblicava sul web. La soluzione è la tecnologia RSS sviluppata da Dave Winer. Con qualche linea di codice entrambi riescono a rendere l’RSS funzionante anche per gli audio e renderli disponibili all’ascolto su iPod. 

Sarà proprio iPod la svolta dei podcast, soprattutto quando qualche anno dopo (nel 2005) Steve Jobs inserirà anche il Podcasting su iTunes utilizzando il catalogo che Adam Curry gli cedette a titolo gratuito con già ben 8000 titoli di podcast. 

Un altro nome da non dimenticare quando si parla delle origini del podcast è quello di Doug Kaye. Dal 2003 ha iniziato a registrare e diffondere - con un nuovo episodio quasi ogni giorno - il suo podcast chiamato IT Conversations. Molte fonti annoverano proprio questo come primo podcast della storia. IT Conversations è terminato definitivamente nel 2012, guadagnandosi comunque il primato di podcast più longevo della storia: iniziato quando forse nessuno ancora sapeva cosa fosse realmente un podcast.


Quando nasce la parola podcast e cosa vuol dire?

Fa sorridere come all’atto di nascita del podcast nessuno sapeva come chiamare questa nuova forma di intrattenimento, tenendo conto del fatto che nel 2001 la parola podcast non esisteva ancora

Podcast è infatti una parola “inventata”, un neologismo nato proprio per descrivere file audio da ascoltare in maniera asincrona e che non prevedessero necessariamente della musica, bensì parole, racconti, fatti opinioni. La parola podcast fa la sua prima apparizione nel 2005 in un articolo del «The Guardian» firmato da Ben Hammersley che conia ufficialmente la parola. Si tratta dell’unione tra due parole inglesi: pod come baccello, contenitore (già noto grazie al famoso iPod distribuito da Apple) e cast, da broadcast che significa trasmettere, diffondere. 

Con il passare del tempo e la sempre maggiore diffusione di questo tipo di contenuti si è arrivati, da più parti, a produrre una definizione più o meno univoca. Un podcast, dunque, potrebbe essere definito come un file audio, distribuito via Internet e fruibile in maniera asincrona e on-demand.

I podcast oggi: in Italia sempre più popolari

Se avete dato uno sguardo, qualche mese fa, al vostro Spotify Wrapped avrete notato la sezione dedicata ai Podcast, e sicuramente tra quelli che Spotify elencava tra i più ascoltati in Italia avrete trovato alcuni nomi ben noti. In Italia, infatti, il podcast sembra essere un vero e proprio trend. 

Secondo gli ultimi dati disponibili (NielsenIQ) a fine 2024 solo in Italia gli ascoltatori di podcast erano 17,2 milioni. Ciò rivela un trend in forte crescita, sia rispetto all’anno immediatamente precedente sia sul lungo periodo: dal 2018 al 2024, infatti, si è registrato un incremento del 67%. 

Un altro dato interessante che la stessa ricerca fornisce è anche la frequenza con la quale noi italiani ascoltiamo i podcast: il 48% degli utenti lo fa con cadenza settimanale, mentre l’11% dichiara di ascoltarne quotidianamente. Una delle qualità più apprezzate è il multitasking, ovvero la possibilità di ascoltare storie, informarsi e intrattenersi mentre si fa altro, magari allenarsi, camminare verso l’ufficio, lavorare al pc ecc ecc.. 

Ma di cosa parlano i podcast più amati dagli italiani? Come detto prima, l’offerta dei podcast in realtà copre una vasta gamma di argomenti, dall’intrattenimento con interviste all’informazione quotidiana. Dalla ricerca di NielsenIQ, infatti, emerge che è proprio questa la categoria apprezzata dagli italiani: informazione e approfondimento fanno parte della routine di ascolto, rispettivamente, del 47% e 45% degli ascoltatori. 

Una curiosità: qual’è il podcast più ascoltato al mondo oggi? Secondo i dati di Spotify Wrapped 2024 si tratta del celebre The Joe Rogan Experience.

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