Come leggere la nuova etichetta energetica: è appena entrata in vigore
A partire dal 20 giugno 2025 è entrata in vigore la nuova etichetta energetica. Ecco come leggerla e cosa significano le informazioni scritte.
Il 20 giugno 2025, in Italia è entrata in vigore una nuova etichetta energetica, che si basa sulle regole dell’Unione Europea in materia. La nuova legge ha lo scopo di privilegiare la sostenibilità e il consumo consapevole dei dispositivi elettronici, tra cui smartphone e tablet.
Vediamo come si legge la nuova etichetta energetica entrata in vigore oggi nel caso specifico degli smartphone.
Cosa si trova sulla nuova etichetta energetica degli smartphone
Il modello proposto dall’UE per la nuova etichetta energetica obbligatoria su tutti i dispositivi elettronici (dallo smartphone agli elettrodomestici), è pensato per fornire agli utenti finali più informazioni possibili rispetto al prodotto che stanno per acquistare.
In particolare, oltre alla classe energetica (il sistema di classificazione in lettere e colori che indica l’efficienza di un dispositivo) sulle nuove etichette troveremo anche informazioni circa la loro durabilità, ovvero la capacità di un dispositivo di resistere nel tempo all'usura e all'invecchiamento garantendo funzionalità e prestazioni ottimali. Questo vale sia dal punto di vista dell’hardware con protezioni specifiche per urti e agenti esterni, ma anche dal punto di vista del software con la possibilità di aggiornare più volte un dispositivo prima che diventi obsoleto.
In particolare sulla nuova etichetta energetica troviamo:
- Un codice QR: situato in alto a destra dell’etichetta, contiene ulteriori informazioni e dettagli sul prodotto tra cui tutte le specifiche tecniche
- Il brand, ovvero il marchio che produce il dispositivo, e il numero identificativo del modello (entrambi sulla stessa riga)
- la classe di efficienza energetica [1]: o meglio, a sinistra tutta la scala delle classi energetiche disponibili (dalla A-verde alla G-rossa). a destra, lungo il bordo dell’etichetta, verrà indicata la classe a cui effettivamente appartiene il dispositivo
- la durata della batteria per singola carica [2]: accanto all’icona raffigurante una batteria, si trova un valore espresso in ore e minuti
- la durata della batteria in cicli [3], ovvero il numero di cicli di carica garantiti prima che la capacità del dispositivo scenda all’80%
- l’affidabilità in caso di caduta libera [4], ovvero la resistenza del dispositivo alle cadute da un’altezza di 1 metro: la si distingue con l’icona raffigurante l’urto con un valore espresso in lettere dalla A alla E
- la classe di riparabilità R [6], ovvero un valore (misurato progressivamente dalla A alla E) che indica quanto facilmente un dispositivo può essere riparato in caso di guasto
- il grado di protezione dagli agenti esterni (IP) [7], ovvero la resistenza a polvere e liquidi.
Qual è lo scopo della nuova etichetta energetica
Le motivazioni principali che hanno spinto la Commissione Europea a introdurre questo nuovo sistema di classificazione dell’efficienza energetica anche per smartphone e tablet risiedono principalmente nel risparmio energetico.
Secondo quanto stimato dalla Commissione, infatti, queste nuove normative sull’etichettatura energetica consentiranno di risparmiare il 31% dell’energia elettrica rispetto ad uno scenario senza misure che si traduce in -10 kWh di elettricità per famiglia nel 2030.
Da non sottovalutare, infine, anche il risparmio sui costi per gli utenti finali. Sempre secondo l’UE infatti dovrebbero portare ad un risparmio complessivo di 20 miliardi di euro entro il 2030, ovvero a circa 100 euro per famiglia nel 2030. Questo soprattutto in virtù dell’estensione della durata della vita dei prodotti. Il risultato: dovremmo comprare smartphone più duraturi, risparmiando soldi durante gli anni e riducendo l’impatto ambientale della produzione dei dispositivi.