Barista Club, scopri la nostra coffee experience

Barista Club nasce dall’esplorare il mondo in oltre 30 anni di amore per il caffè alla ricerca di gusti e aromi mai provati. Un viaggio che attraverso ricette segrete e gelosamente custodite dal suo Maestro Torrefattore ha portato a creare 6 ricette artigianali 100% italian premium coffee che racchiudono davvero l’essenza di tutti i suoi studi. Due specialty coffee all’interno della gamma ne fanno una selezione d’eccellenza difficile da imitare. Un progetto che arriva sul mercato con una mission precisa: accompagnare gli amanti del caffè ad esplorare il gusto in tutti i sensi. Un percorso sensoriale dove non solo si beve un buon caffè ma se ne comprende la provenienza, ne si prova l’aroma, ne si sperimentano corpo e gusto per vivere davvero un’esperienza che porta il degustare il caffè a un altro livello. Un’esperienza che noi amiamo chiamare: Barista Club Coffee Experience.

Il concetto di Specialty Coffee è semplice: speciali climi geografici producono chicchi con profumi e sapori dal profilo unico. Questa idea è alla base degli “Specialty” che devono essere sempre ben selezionati e lavorati, usati con tostature fresche ed estratti rispettando il loro profilo. Un caffè Speciale per definirsi tale deve avere caratteristiche di qualità uniche, che lo rendano in qualche modo unico e con un carattere riconoscibile.Per fare questo però c’è bisogno anche di un’altra valutazione, cioè quella della qualità. Esistono varie classificazioni per difetti che identificano le aree geografiche in cui il Caffè cresce, non sempre uguali, non sempre calibrate tra loro. Esistono dei peccati capitali e peccati mortali. I mortali sono i difetti primari, quelli che danno un sapore o odore alla bevanda finale e che rendono l’aspetto organolettico di minor qualità.Poi ci sono quelli secondari, chiamati così perché meno gravi rispetto ai precedenti, questi peccati in genere vengono uniti a formare un difetto primario, in base alla gravità del risultato finale. Uno Specialty Coffee non deve presentare nemmeno un difetto primario e avere limitati quelli secondari, di conseguenza deve essere molto ben selezionato. Ma da sola, la mancanza di difetti ancora non basta: questo caffè deve avere un carattere definito e positivo, ecco perché quindi al caffè viene attribuito un punteggio tramite un protocollo di assaggio (SCAA cupping protocol oppure Qgrader protocol). Che punteggio hanno le nostre 2 specialty Capricornio e Blue Mountain? Degustale e scoprilo tu.

Il Blue Mountain, specialty giamaicana, è considerato il caffè più pregiato e costoso al mondo. A renderlo così speciale sono le particolarissime condizioni del territorio in cui viene prodotto. Il Jamaican Blue Mountain viene coltivato in piantagioni situate, come dice il nome, sulle Blue Mountains giamaicane, alture vulcaniche a nord di Kingstone, che arrivano a toccare i 2350 metri di altitudine. La zona in cui si produce questa varietà ha un’estensione molto piccola: circa 6.000 ettari suddivisi in piccole piantagioni che difficilmente superano i quattro ettari. Se le grandi altitudini sono fondamentali per la produzione di qualunque caffè di qualità, quello che differenzia le Blue Mountains giamaicane da tutti gli altri posti del mondo è: la nebbia! La spessa coltre lattiginosa, quasi onnipresente, scherma il caldissimo sole giamaicano, rallentando la maturazione dei chicchi. Il raccolto, che in ogni altra piantagione di caffè avviene ogni cinque o sei mesi, qui non comincia prima di dieci mesi e viene custodito in piccole botti di legno. Per questo motivo i chicchi sono più grossi e il gusto di questa varietà è dolce e ricchissimo di sfumature di gusto, che spaziano dal tab_faqacco alla vaniglia. L’altissima qualità di questo caffè ne fa uno dei più richiesti al mondo e questo ha dato vita negli anni a ripetuti tentativi di contraffazione ostacolati dalle misure di controllo del governo stesso Giamaicano per proteggere le piantagioni originali.

Il segreto di Barista Club? Risiede in un personaggio chiave del processo di produzione: il nostro Mastro Torrefattore! 6 ricette artigianali 100% italian premium coffee nascono dalla sua esperienza trentennale e dal suo amore per il caffè: miscele nate dalla perfetta combinazione tra le migliori qualità di caffè selezionate all’origine, sapientemente lavorate per garantire un prodotto sempre eccellente. Ed è proprio grazie al suo rituale scrupoloso che viene garantito uno standard qualitativo elevato e costante nel tempo.Come il Blue Mountain, specialty giamaicana considerata il caffè più pregiato e costoso al mondo. Ha un sapore dolce ed aromatico dedicato ai palati più esigenti. Coltivato esclusivamente sopra 1300 metri di altitudine in un territorio ristretto delle Blue Mountains in Giamaica e custodito in piccole botti di legno, il Jamaican Blue Mountain è una monorigine che presenta un aroma unico e ricchissimo di sfumature che spaziano dalla vaniglia alla frutta tropicale fino a raggiungere leggere note di tab_faqacco.O il Capricornio, specialty brasiliana di pura arabica di pura arabica ottenuta da 6 microlotti di caffè specialty brasiliani. In questo blend selezionatissimo l’aroma di nocciola e cioccolato al latte si fonde in un’esplosione di gusto, con piacevoli e persistenti sentori di frutta di polpa matura.O ancora le 4 miscele di blend selezionatissini. L’intenso, il più intenso, deciso, cremoso dei nostri blend, per gli amanti del vero espresso italiano; L’Ambrato, corposo e persistente con sentori di cereali e frutta matura; il puro, un blend di pura arabica ricco e cremoso e dai sentori Cioccolatosi; il deca, perfetto mix di arabica e robusta, gusto pulito con note biscottate, dove rinunci solo alla caffeina. 6 profili organolettici tutti da scoprire per un’esperienza sensoriale unica.

Nel XVI secolo lo scambio mercantile tra la Repubblica di Venezia e i musulmani dell'Egitto e dell'Impero Ottomano portò all'introduzione in Italia di una grande varietà di beni incluso il caffè che i mercanti veneziani fecero conoscere principalmente all'aristocrazia e in seguito agli studenti e ai docenti dell'Università di Padova. Nel 1645 fu inaugurato a Venezia il primo caffè europeo. Venezia detiene anche un altro importante record: quello del più antico locale tuttora in esercizio nel nostro Paese, il mitico Caffè Florian di Piazza San Marco, la sua apertura risale al 172

La pianta del caffè è un arbusto sempreverde originario dell'Africa orientale che fiorisce più volte nel corso dell'anno; i piccoli fiori bianchi nel giro di 9 mesi lasciano posto ai frutti che si presentano simili a una ciliegia (chiamate drupe) assumendo un colore che va dal verde al rosso a seconda del grado di maturazione. Dopo la raccolta i frutti vengono immersi nell'acqua dove si dividono polpa e nocciolo e da qui vengono estratti i chicchi di caffè che sono ancora verdi e di dimensioni contenute; con la tostatura prenderanno il tipico colore marrone e diventeranno più grandi grazie al calore.

Per preparare un buon caffè con la moka bisogna riempire la base della caffettiera con acqua fredda fino al livello della valvola e non oltre, quindi inserire il filtro e riempirlo con caffè macinato per moka (non deve essere troppo fine) senza pressare la polvere. Avvitare bene le due parti della caffettiera, metterla sul fornello e tenere la fiamma bassa; non appena il caffè sale bisogna togliere subito la moka dal fuoco e prima di servirlo nelle tazzine mescolare il caffè con un cucchiaino.

Il caffè in polvere teme l'aria, l'umidità, il calore e la luce per questo le confezioni di caffè sono sottovuoto per evitare che gli aromi e i profumi si disperdano. I contenitori in cui conservare il caffè in polvere devono essere preferibilmente di colore scuro per non far penetrare la luce all'interno e meglio se ermetici per evitare che la miscela assorba altri odori dall'esterno; inoltre, meglio scegliere un contenitore non molto grande per evitare di rinchiudere troppo aria a contatto con il caffè.

Innanzitutto bisogna distinguere tra capsule di caffè autoprotette e non. Le prime hanno uno strato di alluminio per evitare l’ossidazione e il contatto con l’ossigeno e possono essere lasciate all'aria disposte su porta capsule di design perché non rischiano di deteriorarsi. Nel caso delle capsule non autoprotette, il caffè all'interno è a diretto contatto con l'aria e quindi vengono vendute in contenitori sottovuoto. Una volta aperta la confezione devono essere conservate in un sacchetto chiuso al riparo dalla luce.

La storia del caffè espresso inizia a Torino a fine Ottocento in seguito all'invenzione di una macchina brevettata da Angelo Moriondo nel 1884. Bisogna però aspettare il 1901 con Luigi Bezzera che ha rivisto il progetto e il 1902 quando il progetto passò all'azienda La Pavoni per un inizio della produzione in serie delle macchine per caffè espresso. Una delle figure più importanti nella storia dell'espresso è stato Pier Teresio Arduino che nel 1905 realizzò una macchina curata anche nell'estetica che si poteva trovare nei bar di mezza Italia.