Qual è la prima foto della storia: oggi è il National Camera Day
Il 29 giugno di ogni anno gli USA celebrano il Camera Day, una giornata dedicata all’invenzione e alla storia della Fotografia come forma d’arte. Ti sei mai chiesto qual è la prima fotografia della Storia? Certo è che, da allora, il mondo non è stato più lo stesso.
“Collezionare fotografie è collezionare il mondo”, scriveva Susan Sontag (filosofa, regista, scrittrice, attivista) negli anni Settanta. Parole che ancora oggi sono valide, anzi forse di più: pensiamo a quanto la condivisione delle immagini sia alla base della nostra vita quotidiana. Che sia un viaggio all’estero o quella colazione servita in modo carino al bar il nostro primo istinto è scattare una foto per condividerla su Instagram.
Ma come nasce la fotografia? E qual è stato lo scatto, il primo, che ha cambiato il mondo?
Una vista sui terrazzi francesi: la foto che ha fatto la storia nel 1827
È difficile distinguere i particolari nella prima foto mai scattata nella Storia. La qualità, d’altronde, non è certo quella degli standard odierni: d’altronde, nel 1827 non esisteva l’HD.
Si distinguono i profili dei palazzi adiacenti, un tetto spiovente e un cielo sgombro all’orizzonte. Pochi e semplici dettagli, in un mosaico di grigi. Il soggetto non è altro che la vista dal primo piano di una casa in un piccolo paese della Borgogna, in Francia (Saint-Loup-de-Varennes). Lì ci abitava l’autore della fotografia stessa, che ha puntato per la prima volta nella storia il suo obiettivo verso la finestra: Nicéphore Niépce.
“Vista dalla finestra a Le Gras” (“Point de Vue du Gras”, in originale), questo il nome dell’opera, oggi è conservata in originale nella stanza principale in esposizione all’Harry Ransom Center dell’Università del Texas negli Stati Uniti.
Com’è stata realizzata la prima foto della Storia
Niépce utilizzò una camera oscura per catturare la vista dalla sua finestra, che venne poi “stampata” dopo una lunga esposizione su un foglio (delle dimensioni di 16,2 x 20,2 cm) di peltro (una lega composta principalmente di stagno) ricoperto di bitume. È proprio questo, infatti, che - grazie ad una lunga esposizione alla luce - si è indurito tracciando gli elementi più scuri della fotografia, mentre la parte non esposta è stata rimossa con l’essenza di lavanda, elemento in cui il bitume è solubile.
Chi sono i padri della fotografia moderna
La fotografia nasce quindi nell’Ottocento. Come spesso accade con queste grandi innovazioni della Storia, non si tratta di un singolo soggetto che “inventa” qualcosa bensì le tecnologie sono sempre frutto di una temperie sociale, culturale ed economica alle cui basi contribuiscono più figure. Tra i nomi della Storia della fotografia dobbiamo sicuramente includere, come abbiamo visto poco fa, Nicéphore Niépce: autore materiale del primo scatto.
Ma con lui non si possono non menzionare altri nomi come quello di Thomas Wedgwood, inventore e scienziato britannico degli ultimi anni del Settecento. Sebbene non sia mai riuscito ad imprimere su una superficie uno scatto, il suo ruolo nello sviluppo della tecnica fotografica è stato fondamentale.
Altro artista francese da annoverare tra i padri della fotografia è sicuramente Louis Daguerre che ha continuato a sviluppare la fotografia dopo la morte di Niépce (suo amico di lunga data). A lui si deve il nome di una particolare tecnica, il dagherrotipo, per imprimere l’immagine su una lastra di argento.