Le più iconiche presentazioni nella storia Apple: 5 Keynote da recuperare in attesa del prossimo evento

I Keynote di Apple sono diventati nel tempo uno dei tratti distintivi dell’azienda di Cupertino: una conferenza per lanciare un nuovo prodotto che si trasformava in uno show con pubblico in visibilio. Alcuni sono rimasti nella storia.
I Keynote di Apple sono diventati un marchio di fabbrica per l’azienda, nati per presentare al pubblico, in conferenze dedicate, il lancio dei nuovi prodotti Apple. Ma definirli semplicemente delle “presentazioni” potrebbe sembrare riduttivo: i Keynote di Apple divennero ben presto dei live show. Ed essere tra il pubblico significava assistere ad un evento che avrebbe cambiato la Storia. Per questo motivo, cresce l'attesa per il prossimo evento, annunciato poche ore fa, che si terrà il 9 settembre 2025.
Nei decenni di storia di Apple, di Keynote se ne sono susseguiti diversi e dire quale sia meglio dell’altro è impossibile. Tuttavia, in cinque occasioni quella conferenza tanto attesa è riuscita a cambiare il corso degli eventi, entrando a pieno titolo nei momenti decisivi dell’azienda. Vediamo quali sono.
2007 - Steve Jobs presenta il primo iPhone della storia
È impossibile non pensare alla carismatica figura di Steve Jobs quando si parla dei Keynote. Nel 2007, sul palco del MacWorld a San Francisco, fu proprio l’allora CEO di Apple a presentare al pubblico (in sala e a tutto il mondo) il primo modello di iPhone mai prodotto dall’azienda di Cupertino. A distanza di 18 anni, possiamo dire che Jobs non aveva tutti i torti nell’aprire il Keynote con le parole: «Oggi faremo la storia». È il momento in cui gli occhi di tutto il mondo videro per la prima volta un iPhone.
Jobs, salì sul palco annunciando un nuovo prodotto. Forti del successo di iPod, infatti, in Apple l’idea fu quella di convergere in un unico dispositivo un iPod dal touchscreen di grandi dimensioni, un telefono e un mezzo per comunicare anche via Internet. Davanti ad un pubblico già in visibilio, Jobs si rivolge alla folla dicendo: «Insomma, ci siete arrivati?».
Nel presentare le novità di iPhone rispetto agli altri smartphone sul mercato, Jobs intrattenne il pubblico con battute e scherzi ma anche con la consapevolezza di aver “reinventato il telefono”, questo il motto che accompagnava il lancio. Se c’è un prima e un dopo nella storia dei moderni smartphone, il Keynote del 2007 è esattamente la linea che li separa.

Fa sorridere, oggi, guardare con quanto entusiasmo furono presentate (e accolte) feature che oggi consideriamo alla base di ogni smartphone per definizione: l’assenza di tasti, la possibilità di usare il dito anziché il pennino (come accadeva nei palmari del tempo), la connessione a Internet, una fotocamera da addirittura — si fa per dire — 2 megapixel, la possibilità di avere una casella mail direttamente sul cellulare e navigare nel browser.
2014 - l’iPhone 6 con Apple Pay (e un album degli U2 gratis)
Il Keynote del 2016 si apre all’insegna della Storia e del ricordo. A presiedere la conferenza è Tim Cook (tuttora CEO di Apple) che ricorda i lanci che hanno fatto la storia dell’azienda, come quello— avvenuto trent’anni prima — in cui su quello stesso palco Steve Jobs aveva presentato al mondo il primo Mac mai prodotto. Così come per tutti gli iPhone che si erano susseguiti dopo il lancio del 2007. Arrivano nel 2014, annunciati da Cook, non uno bensì due iPhone destinati a rimanere impressi nell’immaginario del pubblico: iPhone 6 e iPhone 6 Plus.
Quest’ultimo presentava lo schermo più grande che Apple avesse mai prodotto fino a quel momento: un display da 5,5 pollici con una risoluzione 1920x1080. Un display del genere ha permesso ad Apple, ad esempio, di introdurre la modalità orizzontale per diverse App, anche quelle che includevano la composizione di testo (come per Messaggi e Mail) che potevano avvalersi di una tastiera a tutto schermo. Novità importanti riguardavano anche la fotocamera: non solo la qualità delle immagini, ma anche la possibilità di avere video in slow-motion o timelapse in qualità elevata.
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Ma la vera novità fu introdotta quel giorno, proprio attraverso iPhone 6 e 6 Plus: grazie al Touch ID — già introdotto con il precedente smartphone — era finalmente possibile effettuare pagamenti semplicemente avvicinando il telefono al lettore per carte di credito. Nasce, insomma, Apple Pay. Una feature che mandò il pubblico in estasi.
Una piccola curiosità musicale: questo Keynote vide esibirsi sul palco di Cupertino la band rock irlandese U2. Dopo aver cantato, con un breve scambio comico con Tim Cook, annunciarono che il loro prossimo album in uscita - Songs of Innocence - sarebbe stato distribuito in anteprima gratuita a tutti utenti iscritti a iTunes.
2017 - iPhone X , il primo iPhone senza tasti
L’iPhone X fu introdotto per la prima volta al pubblico attraverso il noto trucco del “One more thing…”. Durante i Keynote, molto spesso alla fine, generalmente prima Steve Jobs e successivamente Tim Cook, annunciavano con questa frase la vera e propria novità della conferenza, il prodotto che avrebbe fatto scalpore. Dopo una lunga conferenza, pronunciando questa frase, fingevano di aver improvvisamente ricordato, solo all’ultimo minuto, una cosa minima, un dettaglio di poco conto. Divenne ben presto il segnale per il pubblico che invece qualcosa di importante stava per essere presentato.
Apple festeggia il decimo anniversario dell’iPhone, il dispositivo che aveva cambiato le sorti di Apple, con un nuovo modello: l’iPhone X (dove la X sta per il numero 10 scritto in numeri romani). Il design appariva completamente rivoluzionato: l’assenza di tasti permetteva allo schermo OLED di toccare tutti i bordi, fatta eccezione per una piccola barra in alto (detta “notch” che ospita fotocamere e sensori). Il risultato? Uno schermo ancora più grande e immersivo.
Ma come sbloccare un telefono che non ha più tasti di sblocco? Qui fu introdotta la prima novità dal punto di vista tecnico di questo modello: la tecnologia Face ID, che permetteva di sbloccare lo schermo (ma anche diverse funzionalità) tramite il riconoscimento facciale grazie alla fotocamera anteriore. Con questa inoltre, fu possibile anche animare avatar animali da usare nelle chat per comunicare: i cosiddetti Animoji.
2022 - Il primo iPhone con la Dynamic Island
«Un nuovo modo di interagire con iPhone, un modo che mescola i confini tra hardware e software». Così Alan Dye presenta la Dynamic Island, introdotta per la prima volta su iPhone 14 Pro nel 2022. Dal punto di vista del design, la Dyamic Island elimina completamente la piccola barra nera posta nella parte alta del dispositivo: tutto quello che era contenuto nella “notch” (dalle fotocamere ai sensori) ora è dietro lo schermo per una user-experience ancora più immersiva, con notifiche meno invadenti e la possibilità di usare lo smartphone senza distrazioni.
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Qualsiasi notifica e attività, infatti, è gestita in background senza occupare gran parte dello schermo come era avvenuto fino ai modelli precedenti: «Rimane attiva e invisibile». Un tap su di essa, poi, la espande permettendo di usare i comandi relativi all’app che si sta usando in background: come Maps, Timer, Chiamate e streaming musicale.
2024 - Apple nel mondo dell’Intelligenza Artificiale
Non poteva mancare, in questa carrellata, l’Intelligenza Artificiale. Tra i recenti sviluppi dell'IA generativa e i LLM (Large Language Models), nel 2024 anche Apple ha presentato la sua visione con il lancio di Apple Intelligence — un nome che porta con sé un doppio significato: da un lato l’acronimo AI, già familiare in tutto il mondo anglofono, dall’altro un chiaro posizionamento che sottolinea l’intenzione di costruire un’IA diversa, più personale e integrata.
Al WWDC 2024, Apple ha evidenziato come la propria strategia non punti tanto a inseguire i modelli più grandi o le applicazioni più spettacolari, quanto piuttosto a proporre un’Intelligenza Artificiale personale, capace di imparare dal contesto, dalle abitudini e dalle preferenze dei singoli utenti.
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Apple Intelligence diventa così parte integrante dell’ecosistema Apple e soprattutto di Siri, che grazie all’IA si trasforma da semplice assistente vocale a vero e proprio assistente contestuale. Ora Siri può comprendere meglio il linguaggio naturale, interagire con ciò che è sullo schermo e collegare in modo fluido diverse App: ad esempio, trascrivere un contenuto da un messaggio e copiarlo direttamente nelle note, modificare un’immagine, organizzare appuntamenti o eseguire ricerche più pertinenti.
E non finisce qui: Apple ha introdotto anche strumenti generativi per la creatività, come la possibilità di riscrivere testi con diversi toni o sintesi automatiche di email e documenti, fino alla generazione di immagini semplificate per la comunicazione quotidiana. Insomma, con questa linea Apple non si limita a entrare nel mercato dell’IA ma cerca piuttosto di ridefinirlo, con un approccio che punta a differenziarsi dagli altri player del settore.